Oramai quando parlo di questo paese, mi sembra di descrivere un film o una dittatura militare sudamericana.
Il penultimo post del blog riguardava appunto di una delle ricorrenti “morti di carcere”, che ha visto come vittima due anni fa Aldo Bianzino.
Ora è toccato a Stefano Cucchi, 31 anni.
Il 15 ottobre viene arrestato a Roma perché trovato con indosso 20 grammi di marijuana. Processato per direttissima l’indomani mattina viene mandato al Regina Coeli in attesa di processo, perdendo ogni contatto con i familiari che il 22 ottobre lo ritrovano morto all’obitorio, pieno di echimosi senza ricevere nessuna risposta dal personale medico. La versione ufficiale parla di una caduta “accidentale” dalle scale.
Ecco com’era prima e come lo hanno trovato i suoi familiari dopo una settimana di carcere.
Un occhio rientrato, mascella fratturata, dentatura rovinata, spina dorsale spezzata, contusioni agli occhi e alla schiena. I segni inequivocabili di un pestaggio da parte di un vigliacco o presumibilmente più vigliacchi, che ora si nascondono. Più che sicuri della loro impunità, come ci ha insegnato la “giustizia” di questo paese in casi fotocopia come quello di Federico Aldrovandi. (qui e qui altre fonti)
Di fronte alle interrogazioni parlamentari Continua a leggere →