Propongo una sperimentazione nata da un taglio tedesco aromatizzato da una spezia jamaicana.
Qui rischio di essere preso per matto, non tanto per l’uso di una spezia, che purtroppo ho conosciuto solo di recente, ma per la dissacrazione del prosciutto, che nella nostra piccola repubblica, e non solo, ha assunto un valore quasi divino.
Veniamo al dunque, per la realizzazione del piatto, ossia della braciola, a meno che non abitiate in germania, dovete recarvi dal macellaio, con una bella saccocciata di euri e comprare un prosciutto, si esattamente, un prosciutto.
Appena il macellaio vi dice che ce l’ha, voi cercate di contrattare il prezzo, e portarlo al ribasso, senno siete voi ad essere cucinati.
Qui cominciano le comiche, preparatevi a vedere le più strane espressioni, deformare il volto del vostro caro macellaio appena gli chiederete di affettare il prosciutto in braciolone di 2 cm di spessore. Si, avete capito bene, lo deve far segare con la sega a nastro in tranci di quello spessore, non fate come il macellaio, non sgranate << l’oculi>>.
Uscirete dalla macelleria con una bustatona di ciccia suina, e col portafogli alleggerito, ma vi assicuro che ne vale la pena.
A questo punto analizziamo che cosa avete nella busta:
una ventina di braciole, un cartoccio di rifilature e uno stinco, che sarà oggetto di un’altra ricetta.
Mi raccomando, non fate la cazzata enorme di togliere la cotenna!!!! La fetta deve avere cotenna, grasso, ciccia e osso, con andamento più o meno concentrico.
Mezza giornata prima della cottura, le nostre belle braciole devono Continua a leggere →