Perugia città aperta

Chiusi in casa ed uscire solo per sputtanare il proprio denaro nei centri commerciali che infestano la nostra regione.

Sembra questo il vero concetto di libertà del sindaco Boccali, tanto sbandierato nei suoi demenziali manifesti elettorali di pochi mesi fa. Ora il sindaco pare più impegnato in cene di “gala”, a spingere per la chiusura delle rimanenti piccole attività del centro, in riunioni per la “sicurezza” ed inutili quanto inefficaci ordinanze.

Ma veniamo ai fatti. Alle 21 di sabato scorso tre ragazzi – intenti a “sovvertire l’ordine pubblico” mentre chiacchieravano sorseggiando una birra nei pressi di Piazza IV novembre – sono stati avvicinati da solerti ed emeriti tutori dell’ordine in borghese che, sembra senza esibire alcun distintivo, avrebbero preteso di avere i documenti di riconoscimento dei ragazzi.

Alla legittima richiesta di spiegazioni e rifiuto di fornire documenti senza la mostra dei tesserini, i ragazzi, fra cui una ragazza, sarebbero stati insultati, malmenati e ammanettati. Anche un altro giovane, non del gruppo dei fermati, pare sia stato aggredito e intimorito perché stava filmando l’accaduto con il telefonino (fonti qui, qui, qui, e qui).

In pochi minuti sono arrivate due volanti della polizia portando i tre giovani in questura, negando la possibilità di chiamare avvocato e parenti fino alle 24:30.

Tutta questa storia ha il sapore della rappresaglia per gli eventi del sabato precedente, quando delle persone avevano accolto due volanti della polizia a fischi e col lancio di alcune bottiglie a Piazza Danti.

Veramente triste vedere – in una città in cui spacciatori di eroina e cocaina lavorano a pieno ritmo pressoché indisturbati e alla luce del sole – tutori dell’ordine accanire la propria frustrazione a caso, contro chi in tutta tranquillità si sta facendo una chiacchierata sulle scalette sorseggiando una birra. Ma così è indubbiamente più facile.

Una Risposta to “Perugia città aperta”

  1. grazie della solidarietà!

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