Adios don Antonio… il “prete volante”

Noooooooooooo!

E io che speravo ancora che lo ritrovassero vivo, questo pazzo furioso, magari in mezzo alla giungla, sopravvissuto con barba lunga… invece no.

Un rimorchiatore ha ripescato il corpo di Adelir Antonio De Carli a 100 km dalla costa dello stato brasiliano di Rio de Janeiro, a circa 1500 km da Paranagua, il luogo da dove era decollato il 20 aprile scorso per raggiungere Dourados, vicino al Paraguay.

Questo pretaccio aveva da subito raccolto la nostra simpatia, bersaglio dell’ilarità del Soviet.

Definito come un “incosciente” dal proprio istruttore di volo, che lo aveva espulso dalla scuola per atti di indisciplina e per aver messo più volte in pericolo la sua vita in volo, Don Antonio aveva deciso di raccogliere fondi per aprire un “posto di ristoro spirituale” per camionisti tentando l’impresa di stabilire un nuovo record: volare per 19 ore attaccato a 1000 palloncini gonfiati di elio.

Sicuramente un metodo originale di chiedere la questua.

Ma la vita non è un cartone animato ed equipaggiato di un GPS, che non sapeva usare, e di un telefono cellulare, di cui si era scordato di ricaricare le batterie prima di partire, aveva presto perso i contatti con i soccorsi.

Adios Don Antonio…”il prete volante”.

Magari se facevi il classico giro delle offerte era meglio. Ce ne fossero di ecclesiastici pronti a gesti del genere. Magari il buon nazingher prendesse di queste iniziative… sai il favore tra i giovani.

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